Dialetto, conoscenza passiva e blocco psicologico
Posted: 2015-11-10, 15:39
Salve a tutti!
Qualcuno ha esperienza nel passare da una conoscenza passiva del dialetto all'uso attivo, superando il blocco psicologico del "capisco tutto ma non so spiccicare parola"?
Io sono piacentina e sono cresciuta circondata dal dialetto, che è sempre stato parlato quotidianamente in famiglia, ma non sono mai stata spronata a parlarlo attivamente. Sono in grado di dire qualche frase, e sento che nella mia testa ci sono tutti gli strumenti necessari per sostenere conversazioni normali, ma tutte le volte che provo a cimentarmi in discorsi più lunghi mi rendo conto di essere tarpata da un profondo senso di vergogna e timore - non perchè mi vergogno di parlare il dialetto, ma perchè ho paura di fare errori e di essere giudicata e presa in giro quando sbaglio. Sto lì lunghi minuti in silenzio cercando di formare una frase perfetta e poi mi arrendo e la dico in italiano.
Mio padre mi ha sempre preso in giro perchè so "tutte le lingue tranne il mio dialetto", lui che è madrelingua dialettale, perciò mi sono sempre vergognata di parlare con lui in piacentino. Ho vissuto all'estero per diversi anni, trovandomi spesso a parlare dialetto con gli amici, tutti lombardi. Il lato positivo è che con loro non ho tutte queste inibizioni, ma ho anche assorbito moltissimi "lombardismi", cosa che aumenta la mia ansia a parlare con madrelingua piacentini.
Qualcuno ha esperienze simili col proprio dialetto? Il problema è che col dialetto non mi troverò mai in una situazione in cui sono obbligata a parlarlo, ho sempre la via di fuga dell'italiano. Dovrei cominciare a parlare da sola o pensare nella mia testa in piacentino?
Qualcuno ha esperienza nel passare da una conoscenza passiva del dialetto all'uso attivo, superando il blocco psicologico del "capisco tutto ma non so spiccicare parola"?
Io sono piacentina e sono cresciuta circondata dal dialetto, che è sempre stato parlato quotidianamente in famiglia, ma non sono mai stata spronata a parlarlo attivamente. Sono in grado di dire qualche frase, e sento che nella mia testa ci sono tutti gli strumenti necessari per sostenere conversazioni normali, ma tutte le volte che provo a cimentarmi in discorsi più lunghi mi rendo conto di essere tarpata da un profondo senso di vergogna e timore - non perchè mi vergogno di parlare il dialetto, ma perchè ho paura di fare errori e di essere giudicata e presa in giro quando sbaglio. Sto lì lunghi minuti in silenzio cercando di formare una frase perfetta e poi mi arrendo e la dico in italiano.
Mio padre mi ha sempre preso in giro perchè so "tutte le lingue tranne il mio dialetto", lui che è madrelingua dialettale, perciò mi sono sempre vergognata di parlare con lui in piacentino. Ho vissuto all'estero per diversi anni, trovandomi spesso a parlare dialetto con gli amici, tutti lombardi. Il lato positivo è che con loro non ho tutte queste inibizioni, ma ho anche assorbito moltissimi "lombardismi", cosa che aumenta la mia ansia a parlare con madrelingua piacentini.
Qualcuno ha esperienze simili col proprio dialetto? Il problema è che col dialetto non mi troverò mai in una situazione in cui sono obbligata a parlarlo, ho sempre la via di fuga dell'italiano. Dovrei cominciare a parlare da sola o pensare nella mia testa in piacentino?