Salve a tutti!
Qualcuno ha esperienza nel passare da una conoscenza passiva del dialetto all'uso attivo, superando il blocco psicologico del "capisco tutto ma non so spiccicare parola"?
Io sono piacentina e sono cresciuta circondata dal dialetto, che è sempre stato parlato quotidianamente in famiglia, ma non sono mai stata spronata a parlarlo attivamente. Sono in grado di dire qualche frase, e sento che nella mia testa ci sono tutti gli strumenti necessari per sostenere conversazioni normali, ma tutte le volte che provo a cimentarmi in discorsi più lunghi mi rendo conto di essere tarpata da un profondo senso di vergogna e timore - non perchè mi vergogno di parlare il dialetto, ma perchè ho paura di fare errori e di essere giudicata e presa in giro quando sbaglio. Sto lì lunghi minuti in silenzio cercando di formare una frase perfetta e poi mi arrendo e la dico in italiano.
Mio padre mi ha sempre preso in giro perchè so "tutte le lingue tranne il mio dialetto", lui che è madrelingua dialettale, perciò mi sono sempre vergognata di parlare con lui in piacentino. Ho vissuto all'estero per diversi anni, trovandomi spesso a parlare dialetto con gli amici, tutti lombardi. Il lato positivo è che con loro non ho tutte queste inibizioni, ma ho anche assorbito moltissimi "lombardismi", cosa che aumenta la mia ansia a parlare con madrelingua piacentini.
Qualcuno ha esperienze simili col proprio dialetto? Il problema è che col dialetto non mi troverò mai in una situazione in cui sono obbligata a parlarlo, ho sempre la via di fuga dell'italiano. Dovrei cominciare a parlare da sola o pensare nella mia testa in piacentino?