Un tempo c'era un opposizione tra vö (voi allocutivo) e üatar/üatri (voialtri/voialtre), ma ormai l'allocutivo è percepito come arcaico o usato tutt'al piú in chiave ironica o scherzosa.abc_conlang_123 wrote:C'è anche nel tuo dialetto la compresenza di "vû" ( usato per dare del voi, come forma di cortesia) e "vuèter" ( usato per il pronome di seconda persona plurale ) ?
In mantovano, anche urbano, è attualmente presente soltanto la forma in -a. Nell'introduzione del suo vocabolario il Cherubini sosteneva che i mantovani di città colti nell'uso sorvegliato avevano la forma in -e, ma direi che da allora d'acqua sotto i ponti n'è passata. Inoltre il Cherubini non è esattamente la fonte piú affidabile sul mantovano.
Il cremonese al contrario ha le forme in -e. Es. máder (mant. mádar)
Del lodigiano sinceramente non mi son mai interessato, l'unico dialetto "lombardo" del quale mi son interessato è il cremonese. In lodigiano attuale com'era il "ci" clitico (non riflessivo) di prima persona plurale? E nel lodigiano antico?
In mantovano, come in italiano moderno e nei dialetti emiliani, abbiamo agh dal latino hic, mentre il cremonese, come il milanese e l'italiano antico, ha ne.
Quindi "lui ci guarda" tradotto sarebbe:
mantovano: lü'l ga varda Errato! Leggere sotto!
cremonese: lüü el ne vaarda
P.S.
Ho dato una svelta occhiata a questo sito e davvero non saprei se sia piú emiliano o piú lombardo.