hāozigǎnr wrote:Ho avuto degli equivoci con un'amica fiorentina, perché la chiamavo bischera senza saperne il significato. Pensavo che significasse "ragazza" perché l'associavo al romano pischella...
Potemo consideralli farzi amichi?
Me sa che nun so' pe' gnente amichi, ma po' capita' ch'a e pischelle je piaciono i bischeri. Prova a vede ne l'urtima parte de 'sto messagio .
A parte il significato universalmente conosciuto di "stupido" (ma vedi più avanti), il significato originario che a Firenze si attribuisce a bischero è "
legnetto per accordare gli strumenti", o, più propriamente, in accordo con la prima definizione che ne dà il Devoto-Oli, "
ciascuno dei cavicchi che servono a tirare o allentare le corde degli strumenti a seconda che si girino in un senso o nell'altro".
In parole povere un bischero è per esempio uno di quei cilindretti, di legno o metallo, imperniati all'estremità del manico della chitarra ruotando i quali si regola la tensione delle corde. Questa definizione viene sostanzialmente confermata da questo dizionario etimologico in linea, il migliore che sono riuscito a trovare:
<Dizionario etimologico: bischero>Sicuramente alcuni tra i fiorentini più anziani ne avvertono tuttora questo significato primario. Per esempio una volta mi successe che un mio conoscente, al quale avevo chiesto chiarimenti su una descrizione che mi andava facendo di certi organi meccanici, mi rispose: "Mi riferivo a quei bischeri (in questo caso
cilindretti metallici) che vedi spuntare da lì sotto".
La cosa curiosa però è che se vado a cercare questa parola sul "Dizionario etimologico" del Devoto (che possiedo in versione cartacea), trovo: "
bischero, diminutivo di bisca nel senso di 'tavolo da gioco'". Parrebbe a prima vista che quando il Devoto lavora senza l'Oli pervenga a risultati diversi da quelli che ottiene quando collabora con quest'ultimo. Ma non è così: se si seguita con la lettura del dizionario Devoto-Oli fino ad arrivare alla quarta definizione di "bischero" si trova: "
Diminutivo di bisca nel senso di 'tavolo da gioco' con riferimento ai cavicchi segnapunti di cui esso era verosimilmente fornito". Per inciso, il secondo e terzo significato sono, rispettivamente, "
grullo" e "
pene".
Comunque questa parola è una delle poche sopravvissute alla morte ormai pressoché definitiva del vernacolo, o dialetto che dir si voglia. Dare a qualcuno del bischero non significa, naturalmente, dirgli "sei un legnetto per accordare gli strumenti". Il senso, immeditamente avvertibile nella parola stessa, è: "sei una cosa piccola e stupida come un legnetto tondo, un piolino". Ma, è questo il punto, ci si riferisce indirettamente a un legnetto come quello con cui si accordano gli strumenti. Perché? Se ci fate caso, noterete che le parti nobili di chitarre, violini, pianoforti e altri strumenti di questo genere sono le corde e, soprattutto, la cassa. Su corde e cassa si disserta, si teorizza e si progetta. Ma dei bischeri chi ne parla mai?
A Firenze
bischero viene usato in tutte le possibili gradazioni. Si va dall'offensivo
bischeraccio (
stupido e idiota), al compassionevole
bischeruccio (
sfortunato, senza arte né parte), all'affettuoso e compassionevole
bischerello (
fragile, ingenuo, indifeso), al bonario e amichevole "
dai non far il bischero!" (
dai non fare lo sciocco/stupido) fino ad arrivare in certi casi al significato di
simpatico.
Una mia compagna di liceo usava dire di qualcuno che le piaceva (mettiamo che si chiamasse, pensa un po', "Rossi"): "
Ma quant'è bischero il Rossi!" con ciò intendendo "
Ma com'è simpatico il Rossi!". Il che faceva ben sperare perché era pure carina. Se mi venisse chiesto di Celentano, il più grande interprete di musica leggera, e non solo di questa, del secolo scorso (e a quel che so anche di questo, uno che avremo da aspettare millant'anni prima d'avercene un altro così), potrei rispondere: "
Celentano? Ah, quel gran bischero di Celentano!" senza che tra il mio dire e quanto ha egli stesso detto di sé vi sia la benché minima differenza:
<Adriano Celentano - Sono un simpatico>@ 01:12
«Pilade... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Pilade?»
«Eh?!»
«Mi senti?»
«No... ma... ... ... però ti vedo»
«AhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAhAh»
Per astra ad aspera
HorribileVisu
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